Crankbait
Nasce per due motivi: il primo è quello di imitare un pesce ferito che cerca di scappare, ed è anche la prima cosa che si intuisce guardandolo, sia per i colori che richiamano molto spesso pesci esistenti, sia per il movimento che osserviamo recuperandolo. Il secondo motivo, più particolare, è quello di imitare un gambero. Sì, perché quando lo fai lavorare vicino al fondo, anche a contatto con il fondo stesso alzando nuvole di sabbia o limo, sembra proprio un gambero che cerca di raggiungere la propria tana.
La prima cosa da notare quando scegli un crank è la PALETTA. Più questa sarà lunga e parallela alla sagoma dell’artificiale, più quest’ultimo scenderà in profondità. Le palette corte e molto inclinate, viceversa, lasceranno nuotare il tuo crank negli strati più superficiali dell’acqua. Tra questi ultimi si distinguono in particolare gli SQUAREBILL, che presentano appunto una paletta dalla forma squadrata, sono ottimi per acque basse e per pescare a stretto contatto con le strutture sommerce quali alberi o sassaie. A questo punto sorge spontanea una domanda, quasi a tutti. “Perché dovrei lanciare un crank dove rischio di incagliare?”, ed è una domanda assolutamente lecita. Il crank, e la sua relativa paletta, sono fatti apposta per rimbalzare letteralmente sulle strutturi alle quali vanno a sbattere. Ti basterà fare un piccolo stop dopo l’urto per dare al tempo all’esca di risalire (la stragrande maggioranza di crank sono galleggianti), per ripartire subito dopo con il recupero. Ovviamente l’accortezza che abbiamo citato prima non garantisce al 100% che il tuo crank non si incaglierà mai, ma ridurrai molto la probabilità che ciò accada. . Un motivo valido per pescare in strutture con il crank piuttosto che con un’esca in gomma è che l’utilizzo di una hardbait è più raro, in quel tipo di situazione, e permette di ingannare più facilmente il black bass.
Le canne specifiche per il crank hanno una punta con una buona dose di fibra di vetro che accompagna il carbonio, per rendere la canna più flessibile e accompagnando meglio tutte le vibrazioni provenienti dal crank. Per quelli con paletta shallow o squarebill non è necessaria una canna dedicata, in questo caso vanno benissimo canne completamente in carbonio che abbiano una buona flessibilità nella parte superiore. Spesso sono canne sui 14-20 grammi di potenza massima di lancio
Appunto sulle azioni del jerk
Suspending: galleggiabilità dell’esca neutra, quando interrompiamo il recuper l’ewsca rimane nel punto in cui si è fermata senza salire né scendere. A seconda delle giornate puoi anche fare pause più lunghe addirittura di qualche secondo, e non è raro che l’attacco avvenga proprio durante una di queste pause.
Slow sinking/slow floating: i primi tenderanno ad affondare durante le pause, i secondi tenderanno a tornare verso la superficie, ma in entrambi i casi si muoveranno in maniera molto più lenta rispetto ad un artificiale che non presenta la dicitura “slow” tra le sue caratteristiche.
Perché allora non montare sempre un suspending? Perché a volte quel poco di movimento che l’esca compie da sola durante la pausa può essere l’invito decisivo per il bass ad attaccare, ma deve essere un movimento molto lento e delicato
La prima cosa da notare quando scegli un crank è la PALETTA. Più questa sarà lunga e parallela alla sagoma dell’artificiale, più quest’ultimo scenderà in profondità. Le palette corte e molto inclinate, viceversa, lasceranno nuotare il tuo crank negli strati più superficiali dell’acqua. Tra questi ultimi si distinguono in particolare gli SQUAREBILL, che presentano appunto una paletta dalla forma squadrata, sono ottimi per acque basse e per pescare a stretto contatto con le strutture sommerce quali alberi o sassaie. A questo punto sorge spontanea una domanda, quasi a tutti. “Perché dovrei lanciare un crank dove rischio di incagliare?”, ed è una domanda assolutamente lecita. Il crank, e la sua relativa paletta, sono fatti apposta per rimbalzare letteralmente sulle strutturi alle quali vanno a sbattere. Ti basterà fare un piccolo stop dopo l’urto per dare al tempo all’esca di risalire (la stragrande maggioranza di crank sono galleggianti), per ripartire subito dopo con il recupero. Ovviamente l’accortezza che abbiamo citato prima non garantisce al 100% che il tuo crank non si incaglierà mai, ma ridurrai molto la probabilità che ciò accada. . Un motivo valido per pescare in strutture con il crank piuttosto che con un’esca in gomma è che l’utilizzo di una hardbait è più raro, in quel tipo di situazione, e permette di ingannare più facilmente il black bass.
Le canne specifiche per il crank hanno una punta con una buona dose di fibra di vetro che accompagna il carbonio, per rendere la canna più flessibile e accompagnando meglio tutte le vibrazioni provenienti dal crank. Per quelli con paletta shallow o squarebill non è necessaria una canna dedicata, in questo caso vanno benissimo canne completamente in carbonio che abbiano una buona flessibilità nella parte superiore. Spesso sono canne sui 14-20 grammi di potenza massima di lancio
Lucky Craft









savage Gear



Rapture

